duomo firenze

 

QEUSTA PARTE PIAZZaduamo

QUESTO è ILMOLUMENTO CHE SITROVA IN PIENO CENTRO DI FIRENZETRA LEBELLZZE CHE POSSIAMO AMMIRARE IL CAMPANILE DI GIOTTTO

PRIMA DISRE DEMOLITA PRIMA La , olio di Fabio Borbottoni prima parte

inun primo tempofu demolita per decisione di un personaggio famoso .

2LUGIO 2019

FU RIFIU TATO DALLA REPUBBLICA ROMANA il sito era originariamente sul lato nord del primitivo quadrilatero cittadino. Con la fondazione del battistero in epoca paleocristiana il centro religioso della città si spostò gradualmente più a nord e venne inglobato nella seconda cerchia di mura. Forse ancor più antica era Santa Reparata, prima cattedrale cittadina, a ridosso del battistero molto più dell'odierno duomo, e che, con le chiese di San Salvatore al Vescovo e San Michele Visdomini, formava un asse sacro corredato anche di un palazzo vescovile davanti al battistero, un ospedale, una canonica ed un cimitero. Gli scavi del 1971-1972 nell'area tra duomo e battistero rivennero un tratto delle mura romane di Florentia e parte di un basolato di un decumano minore, nonché resti di edifici attigui. Successive sono due grandi fornaci (XII secolo), evidentemente utilizzate nella costruzione di Santa Reparata e dell'area cimiteriale; inoltre sono state rinvenute le fondazioni di pilastri riferibili al XIII secolo[1].

Nel 430 (tradizionalmente) le spoglie di san Zanobi, primo vescovo cittadino, vennero traslate in Santa Reparata da San Lorenzo, a suggellare il raggiunto primato cittadino del centro religioso. La piazza era molto più piccola di quella odierna, con il palazzo vescovile a ridosso del battistero, oltre la cui porta est si apriva, dopo una stradina, la facciata di Santa Reparata. Tutt'intorno le costruzioni, divise da un dedalo di vicoli, riempivano la superficie. La realizzazione di un portico davanti alla chiesa di Santa Reparata nell'XI secolo ridusse ad appena 17-18 metri lo spazio antistante il battistero.

Sul finire del Duecento, con il cantiere della nuova cattedrale, furono ab

battute numerose case per far posto all'enorme cattedrale ed al campanile. Un aneddoto ancora famoso è quello legato alla famiglia dei Bischeri, che si rifiutava di vendere le proprie case per far spazio alla costruzione della cattedrale, ma si ritrovò beffata perché un incendio le distrusse, da cui deriverebbe l'offesa tipica cittadina indirizzata agli stolti ("O bischero!"). Fra le prime demolizioni, fu quasi subito distrutta una campata della vecchia chiesa per dare aria al battistero, che divenne il principale edificio religioso della città.

Nel corso dei secoli successivi gli edifici della piazza rimasero per lo più inalterati, mentre piazza San Giovanni veniva allargata nell'Ottocento facendo arretrare il palazzo vescovile. In quel periodo venne comunque regolarizzato il contorno ed in parte ampliato il piazzale che circonda il duomo. Sul palazzo dei canonici, rimodellato per l'occasione, furono poste due statue degli architetti della cattedrale (Arnolfo di Cambio e Brunelleschi) in posa di guardare il loro capolavoro in una loggetta appositamente creata.

Nel 1955 "l'Operazione Strade", consistente nel rifacimento del manto stradale nel centro storico, che aveva cominciato a deteriorarsi a causa dell'aumento del traffico privato e dei passaggi degli autobus, comportò la soppressione dei binari della rete tranviaria di Firenze, che nel giro di tre anni fu completamente smantellata. Proprio in piazza del Duomo tale rete aveva uno degli storici capolinea delle tranvie urbane ed extraurbane verso le località limitrofe.

Dal 25 ottobre 2009 la piazza è stata resa completamente pedonale (ad eccezione dei veicoli di soccorso) all'intera piazza e alle antistanti via de' Martelli, via dei Servi ed altri tratti di strade del centro.

Storia della piazza

La piazza

La piazza prima delle demolizioni, olio di Fabio Borbottoni

Escluso dalla cerchia romana, il sito era originariamente sul lato nord del primitivo quadrilatero cittadino. Con la fondazione del battistero in epoca paleocristiana il centro religioso della città si spostò gradualmente più a nord e venne inglobato nella seconda cerchia di mura. Forse ancor più antica era Santa Reparata, prima cattedrale cittadina, a ridosso del battistero molto più dell'odierno duomo, e che, con le chiese di San Salvatore al Vescovo e San Michele Visdomini, formava un asse sacro corredato anche di un palazzo vescovile davanti al battistero, un ospedale, una canonica ed un cimitero. Gli scavi del 1971-1972 nell'area tra duomo e battistero rivennero un tratto delle mura romane di Florentia e parte di un basolato di un decumano minore, nonché resti di edifici attigui. Successive sono due grandi fornaci (XII secolo), evidentemente utilizzate nella costruzione di Santa Reparata e dell'area cimiteriale; inoltre sono state rinvenute le fondazioni di pilastri riferibili al XIII secolo[1].

Nel 430 (tradizionalmente) le spoglie di san Zanobi, primo vescovo cittadino, vennero traslate in Santa Reparata da San Lorenzo, a suggellare il raggiunto primato cittadino del centro religioso. La piazza era molto più piccola di quella odierna, con il palazzo vescovile a ridosso del battistero, oltre la cui porta est si apriva, dopo una stradina, la facciata di Santa Reparata. Tutt'intorno le costruzioni, divise da un dedalo di vicoli, riempivano la superficie. La realizzazione di un portico davanti alla chiesa di Santa Reparata nell'XI secolo ridusse ad appena 17-18 metri lo spazio antistante il battistero.

Sul finire del Duecento, con il cantiere della nuova cattedrale, furono abbattute numerose case per far posto all'enorme cattedrale ed al campanile. Un aneddoto ancora famoso è quello legato alla famiglia dei Bischeri, che si rifiutava di vendere le proprie case per far spazio alla costruzione della cattedrale, ma si ritrovò beffata perché un incendio le distrusse, da cui deriverebbe l'offesa tipica cittadina indirizzata agli stolti ("O bischero!"). Fra le prime demolizioni, fu quasi subito distrutta una campata della vecchia chiesa per dare aria al battistero, che divenne il principale edificio religioso della città.

Nel corso dei secoli successivi gli edifici della piazza rimasero per lo più inalterati, mentre piazza San Giovanni veniva allargata nell'Ottocento facendo arretrare il palazzo vescovile. In quel periodo venne comunque regolarizzato il contorno ed in parte ampliato il piazzale che circonda il duomo. Sul palazzo dei canonici, rimodellato per l'occasione, furono poste due statue degli architetti della cattedrale (Arnolfo di Cambio e Brunelleschi) in posa di guardare il loro capolavoro in una loggetta appositamente creata.

Nel 1955 "l'Operazione Strade", consistente nel rifacimento del manto stradale nel centro storico, che aveva cominciato a deteriorarsi a causa dell'aumento del traffico privato e dei passaggi degli autobus, comportò la soppressione dei binari della rete tranviaria di Firenze, che nel giro di tre anni fu completamente smantellata. Proprio in piazza del Duomo tale rete aveva uno degli storici capolinea delle tranvie urbane ed extraurbane verso le località limitrofe.

Dal 25 ottobre 2009 la piazza è stata resa completamente pedonale (ad eccezione dei veicoli di soccorso) all'intera piazza e alle antistanti via de' Martelli, via dei Servi ed altri tratti di strade del centro.

 

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