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IN QUEGLI ANNI A FIRENZE SIPAGAVANO GIA LETASSE POI CIARA LA CRISI DI CASE FU MESSA ANCHE LADisoccupazione e tasse nel 1880/90. Mentre  il vertiginoso incremento nell'edilizia svolge una funzione di traino per la città, migliaia di fiorentini vengono sfrattati: la fame di case aumenta. Per calmierare la penuria di alloggi a buon mercato, spuntano ricoveri in ferro e legno, presi d'assalto dai ceti popolari (e non solo). Intanto affitti e generi alimentari schizzavano alle stelle. A complicare le cose per la popolazione, ci si mette la tassa sul macinato, imposta dal governo per rimpinguare le casse svuotate dalla Terza Guerra d'indipendenza. L'improvviso esodo di migliaia di persone verso Roma lascia case e negozi sfitti, ditte fallite, attività dismesse. La disoccupazione s'impenna. Per chiudere i lavori ormai avviati, Firenze s'indebita pesantemete. Non ci sarà nessun aiuto di stato. La fuga della capitale ha lasciato uno strascico di 90 milioni di lire di perdite, e firmato fallimento del bilancio fiorentino. TASSA SUL MA CINATO FIRENZE AVEVA UNATASSA SUL MACINATO QUESTA PARTE E LAFIRENZE DEL 188 -1880/90.

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